Oggi vogliamo parlarvi di come l’industria del
farmaco ricomprenda nella definizione di “malattie psicologiche” disturbi che
in realtà sarebbero risolvibili con modalità diverse da quelle chimiche, per
proporci nuovi farmaci e condizionarci nell’utilizzo di questi prodotti.
Intento primario delle case farmaceutiche pare essere quello di aprirsi nuovi mercati facendo leva sulla nostra paura di essere affetti da malattie psicologiche nuove e convincendoci che solo attraverso la prescrizione di un farmaco specifico si possa ovviare il nostro problema.
Intento primario delle case farmaceutiche pare essere quello di aprirsi nuovi mercati facendo leva sulla nostra paura di essere affetti da malattie psicologiche nuove e convincendoci che solo attraverso la prescrizione di un farmaco specifico si possa ovviare il nostro problema.
Andiamo a considerare un caso specifico, ossia quello che la società anglosassone definisce “social anxiety disorder”, la fobia sociale detta anche socio fobia o disturbo da ansia sociale.
Questo altro
non è che: “ la paura intensa e pervasiva di trovarsi in una particolare
situazione sociale, o di eseguire un tipo di prestazione, che non siano, a chi
ne è affetto, familiari e da cui possa derivare la possibilità di subire un
giudizio altrui. Si tratta di un particolare stato ansioso nel quale il
contatto con gli altri è segnato dalla paura di essere malgiudicati e dalla
paura di comportarsi in maniera imbarazzante ed umiliante. Le persone affette
da questa fobia evitano situazioni spiacevoli, o se sono costrette ad
affrontarle sono molto a disagio con loro stesse”. Wikipedia
Un’ attenta riflessione ci porterà a comprendere in breve tempo che all’interno di questa definizione generale potremmo rientrarci tutti, con le nostre paure ed i nostri limiti. Facciamo dei piccoli esempi: vergogna di ballare, paura di parlare davanti ad un pubblico, la timidezza ecc… Chi di noi non ha mai sperimentato nella sua vita una situazione in cui non si sentiva a suo agio?
Un’ attenta riflessione ci porterà a comprendere in breve tempo che all’interno di questa definizione generale potremmo rientrarci tutti, con le nostre paure ed i nostri limiti. Facciamo dei piccoli esempi: vergogna di ballare, paura di parlare davanti ad un pubblico, la timidezza ecc… Chi di noi non ha mai sperimentato nella sua vita una situazione in cui non si sentiva a suo agio?
Dall’altra parte c’è un Direttore di Produzione
della Casa Farmaceutica “X”, che molto soddisfatto delle idee dei suoi
collaboratori, dichiara con gioia e convinzione: “ Il sogno di chiunque venda e
promuova prodotti è scoprire un mercato sconosciuto e indefinito da sviluppare.
Questo è ciò che siamo riusciti a fare con il disturbo da ansia sociale.” Addirittura sono state usate le foto del disastro
delle due Torri Gemelle, avvenuto nel 2001, per fare la pubblicità ad un
antidepressivo anti fobia sociale.Questi vengono ad essere chiari esempi di come il
marketing a volte si spinga a convincerci di essere affetti da malattie che
molto probabilmente neanche dovrebbero essere definite tali.
“Siete già convinti anche voi di poter cambiare il
mondo? Oppure credete che i problemi dell’umanità nel terzo millennio siano
davvero insormontabili? Se noi stessi pensiamo di non poterla vincere, allora
la battaglia è già persa in partenza. Se e quando invece la maggior parte di
noi sarà convinta di poter cambiare il mondo allora troveremo il modo di farlo
, il modo di trasformare questo pianeta in un vero paradiso per noi e per chi
ci seguirà.” Tratto dal libro di Enrico
Caldari, “Liberi dal Sistema”.
LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
Ora invece ci spostiamo ad un argomento altrettanto
importante legato all’auto-star-bene e andiamo a parlarvi di medicina
tradizionale cinese. Si tratta di un approccio alla salute antichissimo, che
risale ad oltre 6000 anni fa e per il quale il nostro corpo è regolato da una
serie di flussi che sono definiti elementi, tra cui ritroviamo acqua, legno,
terra, fuoco e metallo, tutti collegati dai meridiani. La gola è collegata
all’elemento acqua, il timo è collegato al legno, il cuore è collegato al
fuoco, lo stomaco alla terra e i polmoni al metallo.
Nella linea mediana del nostro corpo esistono 6
punti collegati alla sfera emozionale, a quella spirituale e ai chakra: 3 di
questi si trovano nella parte anteriore e 3 nella parte posteriore.
Marco Fincati collegandosi alla medicina tradizionale
cinese è riuscito a verificarne l’applicazione per risolvere problematiche
interiori, come testimonia Antonio che si è avvalso del Metodo RQI riuscendo a
risolvere un problema molto profondo che si portava dietro da anni:
“Ho conosciuto il metodo Rqi mentre cercavo di
approfondire cose che avevo imparato in altri seminari. Mi sono incuriosito e
ho frequentato il livello base. Ho compreso che questo metodo già a quel
livello mi poteva fornire degli strumenti che erano più veloci rispetto a
quelli che avevo appreso fino a quel momento. Sono 20 anni che faccio corsi e
frequento seminari per la mia crescita personale, spirituale e professionale.
In questo Corso RQI ho appreso delle tecniche che mi hanno permesso di
risolvere delle problematiche che mi portavo dietro da 20 anni e per la cui
risoluzione ho speso tantissimo denaro in diversi metodi senza però aver
ottenuto nulla. Sicuramente lo consiglierei ad altri.”
Anche Maria, insegnante in pensione ed invitata
dalla figlia, ha potuto beneficiare del metodo Rqi come lei stessa ci racconta:
“ Ho conosciuto Rqi grazie a mia figlia, quindi il
primo corso l’ho frequentato perché invitata, mentre ho preso parte ai seguenti
step proprio perché mi hanno entusiasmata. Da questo Master RQI ho ottenuto un
qualcosa di molto bello per me: mi ha aperta al mondo”.
Articolo a cura di Catia Demonte