Lui si chiama Giuseppe Genovesi, è ricercatore presso il Policlinico Umberto Primo di Roma, presidente dello PNEI e promotore di quella che è già stata definita come la Medicina del Futuro. PNEI sta per “Psico Neuro Endocrino Immunologia”.
«Il corpo umano è il risultato di un'integrazione di sistemi. Noi non siamo sistemi costruiti a compartimenti stagni. Siamo vivi e “funzioniamo” grazie alla sinergia tra i sistemi nervoso, endocrino e immunitario. I quali sono a loro volta controllati dalla nostre psiche», spiega il professor Genovesi.
Invece «I nostri corsi di laurea (in Medicina, ndr) non sono integrati ad altre discipline che hanno una storia molto più antica della nostra, né ai nostri studenti viene spiegata la fisica quantistica, che ha cambiato i paradigmi dell'ormai riduttiva fisica newtoniana. C'è una costrizione culturale per la quale vengono insegnati paradigmi terapeutici prestabiliti e non altri.»
Invece «I nostri corsi di laurea (in Medicina, ndr) non sono integrati ad altre discipline che hanno una storia molto più antica della nostra, né ai nostri studenti viene spiegata la fisica quantistica, che ha cambiato i paradigmi dell'ormai riduttiva fisica newtoniana. C'è una costrizione culturale per la quale vengono insegnati paradigmi terapeutici prestabiliti e non altri.»
E così l'individuo non è più un individuo, ma è una malattia, che viene gestita con un approccio terapeutico sempre uguale. Ma per dieci individui affetti da una stessa patologia, le soluzioni terapeutiche non possono essere sempre uguali. Questo perché ogni persona ha una sua specificità che non può essere tralasciata, ma che deve sempre essere considerata.
Da queste considerazioni, il professor Genovesi ha avvertito la necessità di trovare nuove soluzioni. Il suo è un approccio olistico (l'uomo è considerato nel suo insieme e non come semplice “agglomerato” di organi o tessuti) che sfrutta le nuove conoscenze della fisica quantistica integrandole con le tradizioni più antiche.
Proprio come fa il Metodo RQI.
Proprio come fa il Metodo RQI.
Spiega ancora Genovesi: «Siamo tutti d'accordo che la medicina è una soltanto. Essa viene poi espressa in modo diverso a seconda del contesto culturale in cui è nata. La nostra medicina è galileiana ma oggi è stata inquinata dagli interessi delle lobby farmaceutiche. Questa medicina è efficace nell'emergenza, ma discutibile se si devono affrontare malattie croniche.»
Il nuovo approccio proposto dal professor Genovesi fa tesoro, tra le altre cose, del principio quantistico secondo il quale le particelle correlate comunicano tra loro. Questo principio è stato spiegato da più di un esperimento. «Per esempio, si è prelevato del sangue di uno stesso soggetto e lo si è messo in due provette diverse. Solo in una provetta è stato iniettato un virus, allo scopo di promuovere la creazione di anticorpi da parte dei globuli bianchi. Si è verificato che gli anticorpi venivano effettivamente prodotti non solo dal sangue nella provetta che aveva ricevuto il virus, ma anche in quella che non lo aveva ricevuto.»
Tutto questo è spiegato anche dalla teoria dei biofotoni del fisico Fritz-Albert Popp. Aggiunge il professore: «Nel concreto, ciò significa che abbiamo nuove possibilità per curare “a distanza”, prelevando il DNA di un paziente che è correlato al resto del suo corpo. Si può così lavorare sui fotoni del DNA prelevato in modo mirato, immediato e non invasivo.»
Ci sono già persone che utilizzano le foto delle persone per guarirle a distanza. Sembra stregoneria, ma in realtà ha una sua scientificità. Spiega ancora una volta Genovesi: «Se i fotoni vengono sollecitati in un certo modo, siamo in grado di produrre effetti sul paziente anche se si trova altrove. Lo abbiamo verificato su un gruppo di topolini, che sono stati fatti ammalare di cancro e che sono stati poi divisi in due gruppi. Un gruppo è stato fotografato e l'altro no. Il gruppo fotografato è stato sottoposto a sollecitazione vibrazionale attraverso le proprie fotografie. I topolini non fotografati sono morti, quelli fotografati e trattati terapeuticamente a distanza, sono guariti.»
Sembra fantascienza. Invece è la medicina del futuro. E i suoi principi sono gli stessi sui quali si basa anche il Metodo RQI® che permette a chiunque, privati e professionisti, di mettere in pratica da subito nella propria vita quotidiana le infinite potenzialità della medicina del futuro.
Impara ad applicare queste informazioni nella vita di tutti i giorni:
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